”il diario di anna frank” di anne frank
di Veronica M. – Scuola media Della Torre Gradisca
”Il diario di Anna Frank” di Anne Frank
Ciao mi chiamo Anne, Anne Frank, oggi compio quattordici anni e ne sono molto fiera. In questo giorno di festa mi è capitata una cosa che mi ha cambiato la vita, mi hanno regalato un piccolo quaderno dove posso scrivere tutto quello che voglio. Io per i miei amici sono una ragazza vivace e allegra mentre quando sono con mia sorella e con i miei genitori mi comporto come una signorina. Ogni tanto scrivo al mio quadernetto che ho deciso di chiamarlo Kitty, almeno una persona che mi ascolta, tutto il resto del mondo non gli interessa quello che dico. Oggi è successa una cosa strana mio padre mi ha detto che dovevamo scappare ma non so per quale motivo, quindi, ho fatto la valigia con tutte le cose più importanti, come mi aveva detto in mio papà, e siamo andati ad Amsterdam. Dovevamo stare li per alcuni anni, finalmente papà ci ha detto quello che stava succedendo, infatti era in atto una guerra. Io e mia sorella Margot eravamo molto spaventate, non sapevamo però la gravità della cosa, pensavamo che fosse una cosa di soli pochi giorni ma non era cosi. Avevo tanta paura che ci potesse capitare qualcosa, ogni giorno era sempre più pericoloso perché non sapevo cosa poteva capitare un ora dopo oppure il giorno dopo. Ci siamo trasferiti in una soffitta di una casa dove entravano e uscivano soldati e noi dovevamo fare assoluto silenzio se no ci sentivano e poi ci portavano via. Ormai ci eravamo abituati a vivere li, ogni tanto si sentivano gli spari dei fucili dei sondati e anche le bombe che atterravano nei paesi vicino; in quei momenti avevamo tanta paura ma alla fine non succedeva niente. Un brutto giorno dei soldati tedeschi iniziarono ad ispezionare tutto l’appartamento, noi eravamo nascosti dietro un armadio. Iniziammo a sentire tutte le cose cadere per terra e ad una certo punto sentimmo l’armadio spostarsi e la porta aprirsi, erano i soldati che avevano scoperto il nostro nascondiglio, e ci avevano detto di prendere le cose più importanti e di andare con loro e così facemmo_ Quel giorno sapevamo che sarebbe stata l’ultima volta che ci vedevamo tutti e quattro insieme.
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