Venezia è un pesce di Tiziano Scarpa
di Valentina N. – classe 4BLL – I.S.I.S. “M. Buonarroti”, Monfalcone
Venezia è un pesce di Tiziano Scarpa
Questa estate guardando i volumi della libreria di casa, sono rimasta colpita dal titolo e dalla copertina di questo agile libro. Fin dalle sue prime righe sono rimasti piacevolmente coinvolta e per tal motivo non sono riuscita a smettere di leggere, se non dopo essere arrivata alla sua fine, dopo 126 pagine e un paio di orette che sono servite per giungere al suo epilogo. L’autore descrive con parole semplici la sua città, consigliando al lettore, oltre ai soliti posti, anche dei luoghi alternativi per visitarla. Tiziano Scarpa descrive in maniera minuziosa anche il rapporto spesso difficile tra Venezia e i suoi abitanti, i quali nonostante questo, continuano a nutrire per essa un amore incondizionato. La città se guardiamo la cartina è proprio a forma di pesce e il ponte che la collega alla terraferma sembra proprio una lenza dove ci sta l’amo che la tiene stretta a sé. Ma oltre al rapporto che ha con la città, Scarpa racconta anche la sua storia, su come è stata costruita su milioni di pali conficcati nella laguna, i quali avvolti dal fango che li ha isolati dall’ossigeno, non sono marciti, ma anzi si sono trasformati in pietra. Così la Basilica di San Marco viene sorretta da centomila pali e così anche il Ponte di Rialto, con i pali che riescono a reggere tutto il peso della costruzione. Scarpa dice testualmente fra le righe “Stai camminando su una foresta capovolta, stai passeggiando sopra un incredibile bosco alla rovescia”. Ebbene, la prossima volta che ci ritornerò, ricorderò sicuramente queste parole, pensando alla tenacia dell’uomo, il quale in condizioni al limite dell’impossibile è riuscito a creare dal nulla, la città più bella del mondo.
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